alcatraz_hh • PM |
Feb 10, 2011 3:04 PM
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HH=Alcatraz
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"Si va in VIETNAM !!!!"
La campagna sempre della durata di 3 giornate ci vedrà impegnati tra giungla,risaie,vietcong e tanto altro.L'esperienza di gioco terrà conto del periodo storico,cercando di riproporlo quanto piu fedelmente possibile ( Scordatevi quindi Gps,visori notturni,armi etc..etc.. ).Armati quindi del vostro fedele M16 o M60 old style dovrete vendere cara la pelle contro orde di musi gialli !!! Le mod necessarie per giocare la campagna sono : @CBA - @ACE 1.8 - @ACEX 1.8 - @UNSUNG - @MBG NAN + @AFRICAN FOLIAGE Trovate tutti i linK per il download nella nostra sezione "mods utilizzate". Sono convocati tutti i reparti del clan =HH= La prima giornata si svolgerà in data Martedi 08/02/2011 ore 21:15. VIDEO PRESENTAZIONE http://www.youtube.com/watch?v=ex4uMt12SFI
Last edited by: alcatraz_hh Feb 10, 2011 3:22 PM
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alcatraz_hh • PM |
Feb 10, 2011 3:04 PM
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HH=Alcatraz
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Forse fu il rumore dei Chinook . Forse la visione di sacchi neri che il 3° plotone caricava sul grande elicottero, con i corpi dell’intera squadra Recon catturata alle porte di Fallujha e riconsegnata con i suoi componenti sgozzati in modo barbaro Forse i Creedence Clearwater che usciva a palla e senza tregua dall’iPod di quel ragazzino che si ostinava a farsi chiamare IL GRANDE PREDATORE.
O forse solo il whiskey che avevo rubato al caporal maggiore di turno in fureria. Ma quella mattina mi ributtai sulla branda ed il pensiero volò istantaneamente a quasi 40 anni prima. Al primo comando. Alla mia prima missione in Vietnam…. GREEN RIVER In un attimo ero ancora li. Mi sembrava di sentire anche l’odore del risaie, quel sapore dolce con un che di putrescente che non ci abbandonava mai……. L’operazione non era nata come qualcosa di semplice. Si sapeva che in quella regione potevano trovarsi un migliaio di unità. Tuttavia a noi giovani ed entusiasti capisquadra della 3 squadra Lupi del 1 battaglione Ranger esploratori sembrava un gioco da ragazzi. Qualcosa di cui vantarsi facendo un falò sulla spiaggià di Malibù dopo l’ennesima giornata di surf. Ma quando gli elicotteri ci sbarcarono in quel buco di culo verde in cui una compagnia del genio australiano aveva costruito non si sa come un piccolo avamposto capimmo subito che eravamo sbarcati all’inferno. Un inferno di zanzare, di bestie colorate e pericolose che dormivano insieme a noi e non ci lasciavano mai. E poi quel rumore. Quel rumore insistente di scimmie urlatrici che tagliava l’aria e accelerava il battito dei nostri cuori. Alla prima missione capimmo che poteva essere pericoloso perdersi e allontanarsi dal gruppo. Rischiavamo di restare a vagare per giorni e giorni con la paura di essere intercettati da una delle mille piccole pattuglie che scorrazzavano per la giungla. Credevamo che l’inferno dell’addestramento nelle Everglades ci avesse preparato a tutto quello che avremmo vissuto in Vietnam: Ma non fui così. Capimmo che la realtà era molto diversa da come ce l’aspettavamo già mezz’ora dopo la nostra partenza dal campo . Smettemmo di cantare già cento metri dopo l’uscita del campo. La vegetazione era così fitta che un giallo poteva tranquillamente sedersi sotto una felce a 50 centimetri da noi e non l’avremmo visto. Ma li vedemmo. O meglio li sentimmo. Sentimmo prima l’urlo della prima squadra decimata da una granata a 50 metri da noi. E poi li vedemmo per la prima volta. Erano piccoli. Veloci. Li inquadravi dietro una pianta ed erano già dietro di te . Con quelle facce tutte uguali distorte dalla ferocia e dalla voglia di staccarci le palle a morsi. Nei primi minuti scaricammo così tanti caricatori intorno a noi che fu solo un caso se non ci uccidemmo l’uno con l’altro. Quando capii che dalla posizione in cui eravamo stati attaccati non vedevamo assolutamente nulla ordinai di raggiungere l’altura poco a nord per poter meglio gestire l’attacco: ma i miei ragazzi erano dispersi e non capivo se tutti avevano sentito l’ordine. Qualcuno della 2 sq correva in mezzo a noi, ferito incapace di capire la direzione in cui andare e soprattutto dove nascondersi per evitare quei dannati che correvano come delle scimmie da tutte le parti. Ci sembrava un incubo. Ma era solo la prima scaramuccia. Il nostro compito era raggiungere le rive del fiume Sum Dum Phuc e ottenerne il controllo. Facemmo già fatica ad arrivare al fiume. Arrivavano ad ondate. Per anni in seguito li sognai che “uscivano persino dai muri”. Quando con modeste perdite arrivammo al fiume fu subito chiaro che non avrebbero abbandonato le loro sudice capanne senza lottare. Fu ancora più chiaro che avevano altre basi nella giungla poco distanti perché da li arrivavano ad ondate, come cavallette inarrestabili. A momenti li trovavamo in mezzo a noi ed in quella baraonda ci scordammo tutte le teoria della guerra moderna, le pallottole e le armi automatiche. Ogni oggetto divenne un’arma. Un vietcong senza denti con un forcone cercò di infilzare Alka il fido compagno che non si staccava mai dal mio fianco. Ormai con il mitragliatore scarico riuscì ad evitare la prima carica e ad atterrare il nemico con una testata armata di elmetto. La cattura del ponte poco più a sud fu ancora più difficoltosa e solo gli arrivi degli elicotteri di rinforzo con le munizioni di riserva ci evitò una drammatica sconfitta. La prima giornata era passata e avevamo perso almeno una trentina di compagni. Qualcuno non sapevamo neppure dove. E speravamo per lui che fosse morto in battaglia e non catturato da quei dannati. Sapevamo bene cosa facevano a nemici dentro a quelle tane scavate come da ratti nella terra umida……..” La tromba dell’adunata mi risveglia dal mio dormiveglia alcolico. La luce che vedo filtrare attraverso la tenda è quella del Takistan non quella malata del Vietcong. Quel giorno lungo le rive Sum Dum diventai uomo. Quel giorno cominciai ad invecchiare. by Lupo@lfa (Caposquadra lupi) |
alcatraz_hh • PM |
Feb 10, 2011 3:08 PM
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HH=Alcatraz
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Op. Green River - Day 1 - Debriefing
Al termine della prima giornata di missione, siamo riusciti ad ottenere il controllo del primo settore a nord del Sum Dum Phuc. Le operazione hanno avuto inizio alle ore 15:00 e le ostilità sono cessate alle 17:15 circa, dopo due ore ed un quarto di incessanti combattimenti. Coma ci aspettavamo, l'esercito regolare aveva posto numerose pattuglie di ricognizione poco distanti dal perimetro della nostra base, ma siamo riusciti ugualmente a raggiungere le rive dell'affluente e precisamente nel villaggio di Ha Tinh, dove siamo stati impegnati per lungo tempo dai vietcong. Attestata la nostra posizione di difesa all'interno del villaggio, alcune nostre pattuglie sono riuscite ad individuare e neutralizzare gli accampamenti nemici che controllavano quella zona, fatto salvo di pochi sporadici contatti avvenuti nei pressi del ponte sospeso, nella zona a sud del settore. Attualmente le nostre truppe stazionano nei pressi di un piccolo villaggio a sud di Ha Tinh. Le perdite per il nemico sono stimate sulle 470 unità di fanteria, tra esercito regolare e milizia; Le nostre perdite sono 30 marines caduti in battaglia e 15 dispersi. Riteniamo di aver inferto un duro colpo al nemico, che non si aspettava il nostro attacco, ma le notizie che arrivano non sono di conforto. Sappiamo per certo che l'esercito sta muovendo le proprie truppe verso nord, per attestare un linea difensiva lungo la sponda sud del fiume. Alcuni voli di ricognizione avvenuti poco dopo il nostro attacco, ci hanno rivelato la presenza di armi pesanti e fuoco di contraerea in movimento verso nord, inoltre hanno intensificato la difesa dei ponti est ed ovest. Il nemico sta sfruttando il fiume per lo spostamento di uomini, armi e mezzi lungo il fronte, la nostra prossima azione offensiva sarà determinante per il raggiungimento del nostro obiettivo primario: dobbiamo assolutamente prendere il controllo del punto d'intersezione dei due corsi d'acqua, interrompendo così il loro traffico e costringerli a ripiegare all'interno della foresta. Per adesso prepariamoci ad affrontare la notte... nuovi ordini arriveranno presto, buona fortuna! by =HH= Saetta (MapMaker ,vice caposquadra Lupi) |